Cortona Eventi
Maria Josè, Regina indomita, presentazione libro di Luciano Regolo
Dal 29/10/2022 al 29/10/2022
Luciano Regolo, condirettore di Famiglia cristiana, giornalista d’inchiesta, considerato il più profondo conoscitore di Casa Savoia torna in libreria con Maria José. Regina indomita (Edizioni Ares). Un volume che offre un ritratto a tutto tondo ed estremamente particolareggiato (pp. 776, euro 29,90) dell’ultima sovrana, consorte di Umberto II, da cui l’Autore aveva a suo tempo raccolto direttamente ricordi e documenti. Queste pagine portano alla luce dal di dentro dell’istituto monarchico fatti sconosciuti, fonti e punti di vista finora inespressi, che impongono nuove chiavi interpretative sulla storia d’Italia ed europea del Novecento, a partire dall’opposizione al regime fascista sorta e coltivata in seno alla Famiglia reale grazie proprio ai Principi di Piemonte. Il volume – che si avvale di un autografo della principessa Maria Beatrice di Savoia e dei contributi degli storici Francesco Perfetti e Donatella Bolech Cecchi –, verrà presentato a Cortona (AR) – con la partecipazione, insieme con l’Autore, della giornalista, storica e scrittrice Marina Minelli – il prossimo 29 ottobre nella Sala Medicea di Palazzo Casali, alle ore 16,30.
La biografia di Maria José di Savoia, l’ultima regina d’Italia, di cui l’Autore ha raccolto i ricordi dal vivo, arricchiti sulla pagina da una serie di testimonianze e documenti inediti. Ne emerge il ritratto della figura più affascinante e carismatica di Casa Savoia nell’ultimo tratto della Monarchia. Dall’infanzia in Belgio, alla corte di Alberto I ed Elisabetta di Baviera, che la forgiarono alla libertà di pensiero, agli studi al Poggio Imperiale di Firenze nella prospettiva del matrimonio italiano, deciso dalle famiglie quando lei e Umberto non erano che due ragazzini. Il matrimonio non si rivelò cosi? felice come Maria José, educata ad amare il Principe d’Italia, l’aveva sognato, tuttavia l’intesa con il marito nei momenti drammatici che condivisero fu solida e profonda. Ingiustamente, lo confermano gli scritti di entrambi, sono stati descritti come due soggetti incompatibili, confondendo il piano sentimentale con quello intellettuale o politico. Per la prima volta questo volume ricostruisce con chiarezza il ricatto di regime intessuto da Mussolini su Casa Savoia mediante un dossier sulla presunta omosessualità del principe Umberto, teso a minare l’autonomia della Corona. Per questo assume ancora più valore l’azione condotta da Maria José per avvicinare la Casa reale sia all’opposizione antifascista in Italia, sia alle potenze democratiche dell’Europa di fine anni Trenta. Grazie ai diari della stessa Maria José, dell’amica Sofia Jaccarino, di Umberto Zanotti Bianco, il suo «Angelo Custode», del professor Carlo Antoni, suo consigliere, e di altri testimoni dell’epoca, riaffiorano gli incontri segreti con Croce, con monsignor Montini, il futuro papa Paolo VI, chiamato in codice «Mario», con Olivetti, con numerosi altri personaggi… e i contatti diplomatici intessuti per il tramite della diplomazia della Santa Sede.Con l’appoggio di Umberto, Maria José, preparò nel 1938 un piano per abbattere la dittatura con l’appoggio delle sfere militari, dei vertici della polizia e di un «avvocato di Milano», leader dell’opposizione clandestina al regime fascista, la cui identita? resta ancora incerta: un dossier custodito negli archivi del Foreign Office ne dà piena conferma.
Una pagina di storia finora sconosciuta, sulla cui importanza si soffermano anche i contributi degli storici Francesco Perfetti e Donatella Bolech Cecchi, che firmano rispettivamente la Prefazione e la Postfazione al volume. Il progetto falli? per via del trattato dei Sudeti che sembrò scongiurare la minaccia della Seconda guerra mondiale. Quest’ultima fu vissuta con particolare dolore da Maria José, ancora prima dell’ingresso in Italia nel conflitto: l’invasione del Belgio da parte della Germania, infatti, le riportò a galla il trauma subito da piccola, ai tempi della Grande Guerra. Ma il dolore e la paura non piegarono l’indomita Maria José: eccola sfidare il duce a Palazzo Venezia con domande imbarazzanti, oppure incontrare Hitler al Berghof per cercare invano di ottenere condizioni d’occupazione piu? miti per il Paese natio. Ma il suo spirito eclettico e curioso la portò a imbattersi con tante altre figure, da D’Annunzio a Padre Pio, da Evita Peron a Francisco Franco, da Benedetti Michelangeli a Balthus. Nel 1944, dalla Svizzera dove si mise in salvo coi figli dopo la firma dell’Armistizio pensò di unirsi ai partigiani e il non averlo fatto costituiva il suo solo rimpianto. Al ritorno in Italia, dopo la liberazione, i suoi interlocutori dei conciliaboli antifascisti, la evitavano perche? tutti i Savoia venivano ritenuti colpevoli della dittatura e del disastro bellico. Lei ne soffri?, ma non si diede per vinta, cercando di rendersi utile, con la Croce Rossa, alle famiglie disastrate e di intessere rapporti con la Democrazia Cristiana, per ottenere lo schieramento della Chiesa in favore della Monarchia al referendum, impegno questo che riemerge in queste pagine per la prima volta. Maria José reagi? anche all’esilio, creandosi una nuova vita: la musica, la ricerca storica, i viaggi per il mondo, anche in Cina e Russia, in piena Guerra Fredda. Poco prima della morte confido? all’autore che «sognava di poter andare sulla Luna». Non piu? regina, ma indomita sino alla fine.
Ultimo agg.to: 21/09/2022